12 maggio Giornata Mondiale della Fibromialgia

Riceviamo da una lettrice questo documento che spiega dettagliatamente la sindrome della Fibromialgia. Anche il Comune di Albignasego partecipa alla Giornata Mondiale della Fibromialgia. Pubblichiamo integralmente il documento

La redazione

La Fibromialgia (FM) è una sindrome, quindi un insieme di sintomi, dove il dolore muscolo scheletrico cronico diffuso è il sintomo principale. Vi sono poi altre manifestazioni cliniche come l’astenia, la rigidità mattutina, i disturbi del sonno, il mal di testa, i disturbi cognitivi (es. di attenzione, di memoria), disturbi
come ansia e depressione, dolori mestruali e i disturbi intestinali.
Secondo l’ipotesi più accreditata la Fibromialgia sarebbe una Sindrome da Sensibilizzazione Centrale caratterizzata da un errore di modulazione dell’impulso nervoso, a livello del Sistema Nervoso Centrale, con conseguente sensazione dolorosa amplificata e manifestazione di altri sintomi. In ogni caso le cause esatte dell’insorgenza non sono note. Si pensa a un insieme di fattori, inclusi i fattori genetici, infettivi, ormonali, lo stress, traumi fisici e psicologici e una ridotta soglia del dolore.
E’ una patologia diffusa, che colpisce il 2-5% della popolazione, prevalentemente donne (circa 80%).

Tutto questo peggiora terribilmente la qualità della vita: immaginate di essere “bloccati” nel vostro corpo e non riuscire più a fare quello che prima era semplice, naturale. Cose che normalmente risultano facili, ai pazienti fibromialgici provocano una profonda stanchezza e molto dolore.
Il dolore non si vede: questa è una patologia cronica “invisibile”, estremamente invalidante; non è facile accettarla e conviverci e spesso queste persone non vengono nemmeno credute dai medici, dai famigliari, dagli amici e ciò aumenta la loro sofferenza.

Come si cura?
Al momento non esiste una terapia risolutiva. Le cure prescritte servono a tenere sotto controllo i sintomi e attualmente si consiglia un approccio multifattoriale comprendente l’assunzione di farmaci, una psicoterapia cognitivo comportamentale per la gestione del dolore, dello stress e per la cura dell’ansia e della depressione.
Si consiglia inoltre stili di vita salutari comprendenti attività motoria e dieta equilibrata, con relativa riduzione del peso.
In ambito psicologico il modello più accreditato, che si collega all’approccio multifattoriale, è il Modello Bio-Psico-Sociale, attualmente considerato la migliore lettura per interpretare e trattare la FM, in quanto sostiene che tale malattia sia la risultante dell’interazione tra:

1) fattori biologici (probabile predisposizione genetica a bassi livelli di serotonina e noradrenalina, neurotrasmettitori che agiscono, insieme alla sostanza P, all’abbassamento della soglia del
dolore;

2) variabili psicologiche: aspetti affettivi, caratteristiche soggettive, emozioni e fattori cognitivi che
affiancano il dolore. Queste variabili sarebbero coinvolte nel modo di percepire il dolore.

3) Variabili socioculturali: esperienze negative nell’infanzia che rendono la persona più vulnerabile allo stress e porterebbero a una maggiore focalizzazione sul dolore fisico per non ascoltare la sofferenza interiore.

Questa patologia oltre ad essere cronica è anche altamente invalidante, determinando così una qualità di vita molto precaria e difficile, all’interno della quale spesso non è facile sostenere i costi economici che la malattia comporta, tuttavia ciò non viene riconosciuto .
Ci si aspetta quindi che, al più presto, tale patologia venga riconosciuta e inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).

C.R.