ALBIGNASEGO NELLA STORIA La massiccia presenza di aristocratici nel territorio ad inizio del Novecento

Albignasego ha registrato nella sua storia un’interessante presenza di nobiltà all’interno del proprio territorio. Molto spesso queste persone si dedicavano all’amministrazione comunale rendendosi disponibili – ed eleggibili – dalla popolazione.

Già a partire dagli ultimi anni dell’Ottocento dagli archivi è possibile notare nomi illustri quali i marchesi Antonio e Giovanni Dondi Dall’Orologio, del conte Milone Di San Bonifacio, del benestante Girolamo Giusti, del Cav. Giuseppe Treves, dell’Ing. Giuseppe Pesaro, del nobile Umberto Bonmartini e del conte Gio Batta Medin.

Tutte persone e famiglie che, negli anni, hanno investito nelle proprietà terriere della zona e che erano ben disposte a partecipare attivamente nella vita del Comune.
Altre motivazioni possono far presupporre che il fatto di poter far parte di una giunta comunale avrebbe agevolato se non annullato le spese per i carreggi o, altrimenti, garantito per molti anni entrate da parte di mezzadri e contadini che ogni mese corrispondevano oneri di decima e tasse ai legittimi proprietari concessionari.

Curiosamente è possibile consultare alcuni documenti negli archivi comunali che raccontano del respingimento della richiesta da parte del presidente della Cattedra ambulante di Agricoltura nella provincia di Padova di un contributo di 10 lire per l’anno 1903, proprio da decisione presa dal Consiglio Comunale, probabilmente per il fatto che gli stessi proprietari terrieri – anche eletti in consiglio – non avevano alcun interesse nello smuovere la stasi tecnica e produttiva.
In altri documenti ufficiali, è possibile scovare una scelta determinante da parte dei consigli composti da alcuni dei nobili nominati pocanzi che riporto come indicato all’interno del testo “Statistica agraria della provincia di Padova compilata per la Giunta speciale per l’Esposizione universale di Vienna” del 1873: “attese le critiche condizioni di bilancio, questo Consiglio Comunale ha deliberato di non poter accogliere la domanda”, richiesta rivolta dalla Commissione di viticoltura ed enologia per la provincia di entrare nel nuovo Consorzio antifillosserico versando un piccolo contributo economico, evidentemente faccenda non troppo interessante per i nobili consiglieri comunali di Albignasego.

 

Albano Faggin