Alfredo Salmaso, da Albignasego ad Atene passando per Bruxelles e per il Lussemburgo

Oggi ho il piacere di dialogare con un amico, Alfredo Salmaso, veneto e più precisamente albignaseghese, laureato in Scienze Politiche e negli ultimi anni “girovago”.

Dopo un’esperienza importante a Bruxelles e nel Lussemburgo ha deciso di “stabilizzarsi” in Grecia ad Atene dove si occupa di Comunicazione e lavora per l’Agenzia del Unione Europea per la Cibersicurezza.

Partito nella calda estate del 2014 non ha mai smesso di fare e disfare le valigie, tanto che sono riuscito ad intercettarlo proprio ad Albignasego a pochi giorni del suo rientro in patria per il periodo estivo.

Ciao Alfredo, è un piacere rivederti dopo qualche anno. Ma raccontaci, come ci sei arrivato ad Atene?

Ciao Matteo, è un piacere anche per me ritrovarti e ammetto che è veramente difficile, con il mio stile di vita, riuscire ad avere il tempo di incontrare gli amici in Italia. La strada per arrivare ad Atene è stata lunga e tortuosa. Parte tutto nel 2014, quando, nonostante avessi un lavoro stabile come agente commerciale, ho maturato l’idea di realizzare un’esperienza all’estero connessa con i miei studi in Scienze Politiche. Così approfittando del progetto Erasmus sono andato a lavorare presso la Camera di Commercio Italiana di Salonicco, la seconda città greca per popolazione. L’esperienza mi ha aperto gli occhi, facendomi capire che volevo rivolgere carriera vero la politica europea. Da lì in poi quindi non mi sono più fermato. Appena ritornato a Padova ho deciso di partire nuovamente questa volta meta la fredda e piovosa Bruxelles per lavorare più a stretto contatto con l’amministrazione Europea. Ho lavorato per due organizzazioni non governative nel settore del digitale e delle energie rinnovabili e ho svolto tirocini presso il Parlamento Europeo e la Banca Europea degli Investimenti, che mi ha permesso anche di vivere a Lussemburgo. Infine ho ricevuto la chiamata dell’Agenzia del Unione Europea per la Cibersicurezza. Nel 2019 mi sono quindi trasferito ad Atene, dove vivo tutt’ora, anche se faccio la spola con varie altre città dove ho affetti. Mi puoi trovare anche a Bruxelles, a Salonicco o appunto ad Albignasego.

Sei laureato in Scienze Politiche. Degli anni universitari quali ricordi più belli ti sono rimasti? E quali sono gli elementi davvero utili che ti sei portato nel lavoro dall’esperienza di studente?

L’Università è sicuramente il periodo che ricordo con maggiore piacere. Hai finalmente la libertà di studiare quello che ti piace, ma anche di essere pienamente te stesso, senza più l’ansia di doversi conformare. Io ho studiato Scienze Politiche e Diplomazia all’Università di Padova, con l’idea di conoscere meglio il mondo della politica e dell’amministrazione pubblica. Tuttavia all’epoca l’insegnamento era un po’ troppo incentrato sullo studio accademico rispetto alla pratica (cosa che ora sta cambiando). Tuttavia, questa impostazione, sebbene all’inizio sembri svantaggiosa rispetto alla formazione tecnica fornita in altri stati, da un vantaggio in termini di pensiero critico. Questo alla lunga aiuta molto secondo me ad affermarsi professionalmente.  Inoltre, l’università non è solo studio. Io ho partecipato a tantissime attività formative parallele, come corsi e seminari, ed ho realizzato svariati stage formativi sia a Padova che come detto all’estero. Durante quegli anni ho anche conosciuto la mia ragazza, Sofia. Lei greca si era recata a Padova per fare il suo Erasmus, mentre io tornavo dal mio secondo periodo a Salonicco. Da allora ci inseguiamo per l’Europa, tant’è che lei lavora per un’altra agenzia del UE in Italia, gli scherzi del destino.

Quindi in ambito europeo ci sono diverse opportunità che potrebbero anche interessare ai giovani italiani.

Sicuramente, ci sono i fondi Erasmus, che consentono a migliaia di studenti tutti gli anni di spendere un periodo di studio presso un’università’ straniera e che da quest’anno si è visto anche raddoppiare i fondi per gli anni 2021-2027, ben 28 miliardi di euro a disposizione. È un’esperienza altamente formativa, perché’ ti consente di imparare bene una lingua, di seguire un nuovo metodo di insegnamento ed in generale confrontarti con culture diverse e quindi aprirti la mente. Ma non c’è solo studio in questo programma, una considerevole parte è infatti destinata a finanziare tirocini all’estero, quelli che ho fatto anche io. Ci sono poi programmi meno conosciuti come L’Erasmus per imprenditori, che ti consente di imparare come gestire un’impresa all’estero per poi aprirla in Italia, o ancora come gli scambi giovanili ed il volontariato europeo. Ci sono poi anche molti fondi per supportare iniziative sul territorio sia per imprese che per singoli, bisogna avere però l’iniziativa e la costanza di cercarli. Il consiglio che do ai giovani è quello comunque di seguire le proprie passioni ed interessi. Io sono andato al estero per avere un lavoro che mi appagasse personalmente e professionalmente. Ho infatti coronato il mio sogno di lavorare negli uffici della comunicazione di un’agenzia del UE. Tuttavia, ci si può tranquillamente realizzare anche stando in Italia, bisogna solo impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi.

E ora raccontaci brevemente cosa fai ad Atene

Ad Atene lavoro come assistente alla comunicazione per l’Agenzia del Unione Europea per la Cibersicurezza. È una professione molto stimolante, che mi consente di unire le mie due grandi passioni per la politica europea e per la comunicazione. Difatti, insieme ai miei colleghi mi occupo di creare campagne d’informazione su temi relativi alla sicurezza informatica sia rivolte ad esperti che ai cittadini europei. Il mio ambito è quello multimediale, quindi la creazione di grafiche e video per pubblicazioni e social media, nonché la gestione e sviluppo del sito internet dell’Agenzia. Ma occasionalmente faccio anche altre attività come l’organizzazione di eventi e la creazione di contenuti. Inoltre la materia è veramente interessante. La mia scelta di specializzarmi nel settore digitale e della sicurezza è dovuta al grande fermento che c’è intorno ad essa, sia a Europeo, che nazionale. Per me, la tutela sia delle aziende che dei cittadini è sempre più importante per salvaguardare l’integrità della rete stessa. Non parlo infatti solo di sicurezza di computer, tablet, cellulari ma di tutti i dispositivi che vanno via via a connettersi alla rete (i cosiddetti IoT – Internet of things), come macchine, treni, centrali energetiche, ma anche banalmente frigoriferi o tostapane. Il mio ruolo è quindi quello di cercare di ‘’tradurre’’ le analisi fatte dai nostri esperti in comunicazioni semplici, capibili da chiunque.

Ci siamo conosciuti diversi anni fa in ambito sportivo: io stavo allestendo una compagine di calcio a 11 ed ho avuto il piacere di “selezionarti” per l’annata che ci ha condotti alla finale allo stadio Appiani. Se ricordo bene hai giocato anche per un paio di società del Comune di Albignasego. Ma poi? Hai avuto altre esperienze sportive all’estero?

Un’annata al Patavium 2003 – la polisportiva che hai fondato e guidato per molti anni – che ricordo sempre con grande piacere, ma che è stata anche la mia ultima come calciatore a 11, fermato da problemi fisici. Diciamo che ho finito in bellezza! Essendo cresciuto nella frazione di Sant’Agostino non potevo non tirare i primi calci ad un pallone nel campetto locale, ora ridisegnato con l’erba sintetica, ma ai miei tempi accidentato e polveroso. Ho fatto lì tutta la trafila nelle giovanili, con una parentesi nel San Lorenzo, per poi passare al Salboro con gli Juniores e la prima squadra in seconda categoria, sempre nel ruolo di mediano. Poi una parentesi al Esedra don Bosco e infine al Patavium 2003, dove oltre al calcio a 11, ho fatto parte della squadra di calcetto a 5 per 2 anni. Ora purtroppo tra spostamenti frequenti e COVID ho lasciato l’attività agonistica, e difatti ho messo su qualche chiletto di troppo. Mi diletto però ancora a giocare a calcetto, specialmente a Bruxelles e a Padova dove ho un gruppo nutrito di amici praticanti. Inoltre ad Atene, viste le temperature sui 20 gradi tutto l’inverno, ho iniziato a nuotare tutto l’anno.

Sicuramente hai avuto modo di visitare posti fantastici, però adesso dimmi cosa ti manca di Albignasego..

Albignasego è veramente un bel posto in cui vivere, molto verde e a misura d’uomo. Ogni volta che torno poi trovo qualche miglioramento, dalla nuova piazza alla nuova strada, segno di una dinamicità positiva dell’amministrazione. Mi mancano soprattutto gli spazi aperti. Quando vivi in grandi città come Atene e Bruxelles ti senti schiacciare dal peso degli edifici e di conseguenza il tuo umore ne risente. Tuttavia quello che mi manca di più è la famiglia e gli amici. I miei genitori e mio fratello Jacopo, ancora vivono ad Albignasego e sono ben integrati nel territorio. Mia mamma, Susanna, è stata insegnate alle medie e alle elementari locali per 30 anni ed è da poco in pensione.

Grazie Alfredo, come sempre gentilissimo e disponibile, magari più avanti si potrebbe approfondire qualche tematica riguardante la Cybersecurity, ne sarei davvero lieto

Ci rivediamo sicuramente ad ottobre allora, sia perché il mio compleanno ma soprattutto perché è il Mese Europeo per la cibersicurezza (ECSM), sarà un altro scherzo del destino! Intanto pero posso ricordare e ricordarci che bisogna sempre riflettere prima cliccare, evitando di accettare superficialmente qualsiasi cosa. Inoltre cerchiamo di cambiare password regolarmente evitando di usare sempre la stessa. Pensa che la password più usata al mondo è ancora 1234567. Il problema di sicurezza deriva spesso da noi stessi, che per sbadataggine o superficialità apriamo email e siti senza pensare ai rischi per la sicurezza dei nostri dati.

 

Matteo Venturini