IL PESCE CON I SUOI BENEFICI È A RISCHIO DI SCOMPARSA

Il Mar Mediterraneo, che per millenni ha nutrito con il suo pesce popoli e civiltà, è sempre più vuoto. È colpito da una sovrapesca che sta arrecando danni gravissimi al tesoro della biodiversità del mare, il quale rischia di trasformarsi in un deserto azzurro.

    Le cause sono diverse. C’entra la crisi climatica, naturalmente, che nel Mediterraneo è avvertita più che in altre parti del globo con il surriscaldamento delle acque marine. Ma soprattutto c’entra la gestione della pesca, tale da far sì che questo mare risulti il più sovrasfruttato al mondo.

    Nel corso degli ultimi cinquant’anni, il Mediterraneo ha perso il 41% di mammiferi marini e il 34% della quantità totale di pesce.

Il Mediterraneo ha, inoltre, una concentrazione di microplastiche tra le più alte al mondo.

    Purtroppo, ci sono tante specie che non sono un obiettivo della pesca, come gli squali o le tartarughe, ma che vengono comunque catturate.

Sappiamo che il pesce è un alimento alla base della dieta Mediterranea, perché fornisce all’organismo nutrimenti preziosi tra cui omega 3, proteine ad elevato valore biologico, sali minerali, grassi mono e polinsaturi.

     Discutendo al riguardo con il gentilissimo Gustavo Siviero – medico di medicina generale e dottore di base di Albignasego – scopriamo che tutti questi elementi sono in grado di apportare benefici al sistema cardiovascolare, inoltre contengono trigliceridi per aumentare i livelli di colesterolo buono, ma soprattutto contiene la VITAMINA D, della quale sempre più persone sono in carenza, nonostante l’immeritata fama di cui gode, la quale è considerata la panacea di tutti i mali, dalle malattie neurodegenerative al cancro.

Inoltre, dottor Siviero evidenzia: “ Le proteine del pesce (dette Nobili) hanno un elevato potere nutritivo ma sono anche gli amminoacidi più essenziali per l’organismo.

    La composizione dei grassi è invece più variabile ed è legata strettamente al tipo di pesce. La percentuale di grassi varia dallo 0.3% al 14%, tanto da permettere la suddivisione in pesci magri, semi-grassi e grassi.

Il pesce è particolarmente ricco di acidi grassi insaturi, omega 3 in grado di ridurre i tassi di colesterolo nel sangue.

    Tra i benefici del pesce, inoltre, vi è la presenza di sali minerali quali: il fosforo, un potente alleato della nostra memoria; il calcio che aiuta a prevenire le malattie delle ossa come l’osteoporosi; lo iodio, importantissimo per la nostra salute della ghiandola tiroide.

    Per di più, il pesce offre benefici anche ai nostri occhi”.

    Anche il pesce congelato può essere un prodotto molto salutare. Purché la sua sostenibilità sia certificata, la tracciabilità sia nota al consumatore, e i valori nutrizionali siano corretti. Tutto ciò in un pesce che non deve avere coloranti e aromi aggiunti, esalatori di sapidità, emulsionati e stabilizzatori.

    Quando si compra il pesce, è bene preferire quello azzurro e quello che vive in acque fredde, come le trote e i salmoni. Questi, infatti, sono quelli che contengono una maggiore concentrazione di Omega 3.

    Quelli più grassi non si devono sempre evitare, perché sono un’ottima fonte di vitamina D, che permette la mineralizzazione delle ossa E stimola l’attività del sistema immunitario. Per vitamina D si intende un gruppo di molecole liposolubili e steroidee, veri e propri precursori ormonali, che regolano il metabolismo osseo e modulano l’assorbimento intestinale di calcio, ferro, magnesio, fosfati e zinco.

    La vitamina D, come il calcio, infatti, svolge un ruolo importante per la salute delle ossa. La vitamina D che possiamo assumere con gli alimenti – inclusi quelli che ne contengono di più: fegato di merluzzo, pesci grassi (salmone) e pesce azzurro – è limitata.

    Ritornando all’importanza del pesce che portiamo a tavola, il sovrasfruttamento comporta la necessità di un consumo razionale e coscienzioso. Considerando il fatto che in Italia la situazione è peggiore rispetto agli altri paesi europei e il consumo si esaurisce entro il 6 aprile, pari a tutto quello che viene prodotto in un anno.

    È chiaro quindi che la maggior parte dei prodotti di pesce che troviamo sul mercato proviene dall’estero.

    Ricordiamo sempre, preparando un buon pesce fresco, di chiedere consigli al pescivendolo di fiducia, leggere attentamente le etichette e le scadenze per evitare un abuso di concentrati, e vari trattamenti dannosi alla salute. In aggiunta, deve essere pesce esclusivamente di stagione, con la provenienza dalla cosiddetta “filiera corta”, anche se sono convinta che un buon pesce si riconosca dal suo profumo fresco e color vivo. 

 

Ala Jucova