Quando viaggiare in tempo di Covid non è possibile. Ecco cosa offre la tecnologia

Queste vacanze di Natale saranno totalmente differenti da quello a cui siamo abituati, una novità che costringe tutti noi a scegliere “valide alternative” per poter almeno viaggiare virtualmente in tutto il mondo.
Il Covid non lascia molte scelte e persino il turismo aeroportuale, dai dati dello scorso 13 ottobre pervenuti dalla IATA – International Air Transport Association, ha subito un calo del 90% degli abituali utilizzatori di aerei, figuriamoci quale sarà la decrescita effettiva durante le vacanze di fine anno.

E così in questa crisi del turismo, stimata con una coda lunga che potrebbe portarsi avanti fino al 2024, le alternative sono a portata di mano… anzi a portata di smartphone.
Ad arrivare in nostro soccorso è la Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR), due tecnologie già conosciute ai più, oggi sempre più presenti anche nel mondo del turismo. Attraverso il nostro smartphone, applicando dei supporti appositamente studiati per creare delle condizioni altamente emozionali, è possibile “viaggiare” per lo meno con la mente.

Ralph Hollister di Global Data ha affrontato il tema di recente: “Più continuerà la pandemia, maggiori saranno le possibilità che la VR diventi una forma alternativa di viaggio. Tutto sommato il Covid ha dato una scarica di adrenalina per questa tecnologia finora poco apprezzata e utilizzata”.
Certo, noi tutti siamo coscenti di quanto sia più emozionante prendere un aereo e catapultarci in poche ore in una località calda di mare, piuttosto che in una pista da sci dei paesi del nord, nessuno lo nega. È anche vero che questo ad oggi non ci è permesso, e quindi la vera alternativa è il piacere mentale nel poter vivere, anche se solo in maniera virtuale, una vacanza in un luogo caratteristico.

Addirittura la compagnia aerea giapponese First Air che già dal 2017 offre opportunità di realtà virtuale con la possibilità di ottenere biglietti e pasti a bordo, ha visto un incredibile incremento delle vendite di oltre il 50%.
La Germania è in pole-position per quanto riguarda il turismo europeo VR: attraverso il Microsoft Hololen e l’Ocolus Rift, due apparecchi che riproducono realtà virtuale alla portata di qualsiasi portafoglio, è permesso “visitare” i diversi ed affascianti castelli presenti nel paese oltre a visualizzare maestosi video a 360° del Mare del Nord e delle coste del Baltico.

Chiaramente nulla potrà mai sostituire l’esperienza di un viaggiatore “dal vivo”, ma anche dopo il Covid la realtà virtuale potrà rimanere un buon mezzo per poter “fare una capatina” sul posto senza dover spendere un mucchio di soldi per poi, magari, scegliere con più precisione le destinazioni che più ci hanno colpito in questo primo VR-test.

 

Matteo Venturini