La pandemia non ha fermato la corsa ai regali: come è cambiato lo shopping natalizio in Veneto ed in Italia

Natale è il momento dall’anno più atteso da grandi e piccini, con la sua atmosfera magica costellata da pranzi e cene in famiglia, pacchetti sotto l’albero e lunghe code nei negozi. Quest’anno, però, le festività sono state molto differenti. Klarna, leader globale nei servizi di pagamento e di acquisto, ha condotto un’indagine per comprendere come gli italiani si sono comportati a un Natale inedito come questo appena passato.

Se finora la pandemia da COVID-19 ha influenzato la quotidianità, il Natale non ha rappresentato di certo un’eccezione. Per godersi le festività e sfruttare il periodo di shopping più intenso dell’anno nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, gli italiani hanno orientato i propri acquisti verso opzioni alternative rispetto ai negozi. I dati di Klarna rivelano che a fare da protagonista, quest’anno più che mai, è stato l’e-commerce: la maggioranza del campione, infatti, ha acquistato principalmente (44%) o esclusivamente (14%) online. Si tratta di scelte differenti rispetto al passato, che stanno conquistando il quotidiano di molte famiglie: quasi il 40% degli italiani, infatti, quest’anno ha incrementato lo shopping natalizio effettuato online, seguito da un 16% che ha acquistato su piattaforme digitali per la prima volta. Tra questi, la maggior parte si trovano in Sicilia, Lazio (entrambe al 12%) e Campania (9%).

I tempi cambiano e il Natale pure, ma restrizioni e incertezza economica non hanno permato la corsa ai regali. Secondo i dati di Klarna, infatti, quest’anno solo il 5% degli italiani ha evitato di mettere mano al portafogli rinunciando agli acquisti natalizi: tra questi, la maggioranza è concentrata nel Nord Italia, soprattutto in Veneto (24%), Lombardia (17%) ed Emilia Romagna (12%).
Se i timori legati al Coronavirus non hanno cancellato la voglia di shopping, tuttavia, gli effetti di quest’anno particolare si ripercuotono sul budget a disposizione degli abitanti dello Stivale. Oltre la metà del campione (53%), infatti, ha ridotto la spesa per i regali sia a causa delle difficoltà economiche causate dalla pandemia (53,5%), sia per l’impossibilità di scambiare i doni con amici e parenti (31%).

Per oltre la metà del campione (52%) la spesa per lo shopping natalizio oscillava tra 100 € e 300 €, mentre il 18% ha avuto un budget più contenuto, tra 50 € e 100 €. A investire di più in regali, comunque, sono stati gli uomini: il 56% di loro ha previsto di spendere oltre 200 €, mentre fra le donne solo il 39% ha superato tale soglia.
Cambiano le abitudini, ma le passioni restano. Tra i prodotti acquistati rigorosamente online, abbigliamento e calzature la fanno da padroni: a sceglierli come regalo di Natale, quasi la metà degli italiani (49%), tra questi poco più del 50% sono donne. Seguono i prodotti tecnologici, quelli di bellezza e di intrattenimento (tra cui libri, musica e film), scelti rispettivamente dal 45%, 37% e 35% degli intervistati. Tra gli ever green, i giocattoli (32%), dono privilegiato dei nonni over 75enni (64%). Chiudono la classifica gioielli e accessori (27%), oggetti di arredamento, elettrodomestici e accessori per la casa (20%), articoli sportivi (17%) e gadget relativi alla salute e alla cura della persona (15%).

Il Country Manager Italia di Klarna Francesco Pessone ha poi tratto le seguenti conclusioni:“Il 2020 è stato un anno particolare, a causa dell’emergenza sanitaria e del lockdown che ha imposto la chiusura dei negozi fisici. Ciò ha avuto inevitabilmente un effetto molto positivo sull’e-commerce e l’arrivo del Natale non ha fatto altro che confermare una tendenza già in atto per i processi d’acquisto. Diventa quindi fondamentale per i brand che voglio rimanere competitivi sul mercato, adattarsi a questa rivoluzione digitale sviluppando servizi e soluzioni in linea con le aspettative degli utenti. Verranno premiate quelle aziende che hanno saputo potenziare i propri canali di vendita online, permettendo ai consumatori di vivere esperienze d’acquisto quanto più prossime alla persona”.

 

dott. Emo Bruno