Francesco Mangoni, dal “calcetto” tra amici alle qualificazioni ad Europei e Mondiali di Spartan Race

Oggi il Giornale di Albignasego vuole raccontare una curiosa storia di un uomo che, timidamente, ha approcciato ad uno sport che negli ultimi tempi sta prendendo piede: lo Spartan Race.

 

Ciao Francesco, parlaci di te e di come sei arrivato a questa disciplina, lo Spartan Race

Mi chiamo Francesco Mangoni, ho 52 anni e sono nato a Terracina in provincia di Latina. Sono nel padovano dal 2013 e vivo ad Albignasego dal 2015.

A livello professionale sono un expertise per arte moderna e contemporanea per una Fondazione di Roma da 7 anni; in precedenza sono stato,  per 10 anni, ​ Direttore Triveneto per una importante Società settore Arte (unica quotata in borsa, ora uscita dopo buyback del presidente). Come freelance ho lavorato per Fondazione Nova Charta (Venezia) e Mulino Mora Bassa, Casa di Leonardo Da Vinci.

Ah dimenticavo, ho tre figli!

Ho iniziato, stanco del calcetto a Villa Ferri, a correre nel 2014; mi sono unito allo splendido gruppo GPDS di Albignasego, grandi amici runner che mi hanno aiutato a migliorare e ad amare la corsa.
Ho corso circa venti MezzeMaratone (mai una maratona) competitive, anche all’estero ma ad un certo punto, fedele alle 3 B (because bitumen boring), Ho iniziato ad alzare asticella e cercare altre competizioni.

Ho approcciato timidamente alle Spartan Race (e alle OCR) e mi ritrovo, oggi, qualificato per gli Europei in Svizzera (18 settembre), per i Mondiali Trifecta  e per i Mondiali ad Abu Dahbi.

 

Ma entriamo nel vivo dello Spartan Race, spiegaci come funzionano

Le Spartan Race sono, di base, di tre tipologie: 1) Sprint (8 km e 15 ostacoli), Super (12km e 20 ostacoli), Beast (dai 21 ai 26 km con 30 ostacoli).
le gare si svolgono in tutti i paesi del mondo, e personalmente negli ultimi due anni ho effettuato circa 30 trasferte estere.
Si corre in categoria “Open”, aperta a tutti ma senza premi o classifiche,
in categoria “Age Group” (dai 16 ai 18, dai 19 ai 24, e così via sino a 55-60)
e per la categoria Élite (atleti semi professionisti).
Coloro che in un weekend corrono tutte e tre le gare (Sprint, Super, Beast) oltre alla medaglia (che c’e Per tutti, anche Open) riceve tre spicchi per comporre una medaglia più grande, chiamata Trifecta; con un certo numero di Trifecta vai ai Mondiali Trifecta a Sparta, mentre i primi tre per ogni gara vanno sul podio.

 

Ed ora parliamo di te, quante e per quali hai partecipato prima di arrivare al tuo traguardo delle qualificazioni?

 

Ho corso per ben 34 Spartan e più precisamente mi sono cimentato in questo:
Ostacoli: muri (di legno, dai 2,5 metri sino a 3,5 m.da superare, scavalcar; filo spinato a 40 cm da terra con fango da fare, a pancia in giù, lunghezza circa 50metri); trasportare Sacchi da 30kg per 3/400 metri; idem per secchi pieni di sabbia; guadare fiumi; alzare e trasportare un Atlas, sfera da oltre 50kg; salire su una fune di circa 15 metri; tirare una fune per alzare sacco da 70 kg;, superare una Monkey Bar, cioè sbarre poste a circa 3 metri da terra, appendendosi per compiere i 15 o 20 metri di lunghezza; memory, cioè ricordare un complesso codice alfanumerico, cargo: rete a forma di piramide, molle , da scalare; Muri reversi, cioè non verticali e tanti altri ostacoli…Il tutto correndo sino ad ogni ostacolo per poi ripartire.

Ogni ostacolo non superato: penalità di 30 burpees.

Poi ci sono le OCR (Obstacles Course Races) sono che sono gare più “europee”: simili alle Spartan Race ma più corte, con format diversi.

 

Sicuramente un buon business visto l’accrescere di atleti che ci partecipano

Assolutamente! Le Spartan Race fatturano circa 1 miliardo di dollari l’anno e hanno format standard un po’ ovunque.

 

Ultima domanda, ma non la meno importante: successi personali?


Personalmente ho 3 podi in Ocr, Firenze 1°, Locarno 2°, Minsk 2°, ed altri 2 podi in Spartan-race: Malino B.-Slovacchia, 1°,  e Kiev 3°.

Grazie Francesco per la disponibilità ed un grande in bocca al lupo per le prossime partecipazioni internazionali

 

Grazie a te e grazie per aver parlato di questa disciplina!

 

Matteo Venturini